23 ottobre 2012

Parlare del vino sfuso - 01

In Italia il vino si fa praticamente ovunque, e bene. Tutti abbiamo delle buone cantine a portata di mano. E’ chiaro che se vivi a Milano e vuoi acquistare un vino sfuso friulano direttamente dal produttore ti tocca organizzarti in un certo modo.
Comprare insieme ad altri per risparmiare sulle spese di spedizione: un gruppo d’acquisto di amici.
Ti puoi organizzare un giro turistico un fine settimana e fare quattro chiacchiere con il produttore e acquistare il vino al netto dei ricarichi.

Veronelli ci ha spiegato che il vino, quello di qualità, è un prodotto inadatto alle masse per via di molte sue caratteristiche, prima fra tutte la singolarità. Dicendo questo non auspicava certo che fosse un bene destinato a pochi ma voleva sottolineare la sua salvifica inadeguatezza alla massificazione. Tutto dipende dalla concezione che si ha del vino: se lo consideriamo per quello che è, vale a dire un bene culturale a tutti gli effetti in quanto prodotto capace di raccontare storie, saperi e territori, la prospettiva dalla quale si può valutare il suo prezzo cambia in maniera anche sostanziale. Altrimenti ci sono sempre la grande distribuzione, o il bottiglione da un euro e mezzo per una ciucca senza impegno.
Oppure c’è lo sfuso.