Una sera l’anima del vino cantava dalle bottiglie:
“Uomo, verso te lancio o caro diseredato,
dalla mia prigione di vetro e dalle mie chiusure vermiglie,
un canto pieno di luce e di fraternità.
“Uomo, verso te lancio o caro diseredato,
dalla mia prigione di vetro e dalle mie chiusure vermiglie,
un canto pieno di luce e di fraternità.
So bene, sulla collina che arde, quanta ce ne vuole
di fatica, di sudore e di sole cocente
per infondermi la vita e per donarmi l’anima,
ma non sarò malevolo né ingrato
di fatica, di sudore e di sole cocente
per infondermi la vita e per donarmi l’anima,
ma non sarò malevolo né ingrato
perché provo una gioia immensa quando scendo
nella gola di un uomo sfinito dal lavoro;
e il suo caldo petto si fa dolce tomba
dove mi trovo assai meglio che in un a fredda cantina.
nella gola di un uomo sfinito dal lavoro;
e il suo caldo petto si fa dolce tomba
dove mi trovo assai meglio che in un a fredda cantina.
Non odi risuonare i ritornelli delle domeniche
e la speranza che bisbiglia nel mio seno palpitante?
I gomiti sul tavolo, le maniche rimboccate,
tu mi glorificherai e sarai contento;
e la speranza che bisbiglia nel mio seno palpitante?
I gomiti sul tavolo, le maniche rimboccate,
tu mi glorificherai e sarai contento;
Io accenderò lo sguardo della tua donna affascinata;
ridarò la forza e i colori a tuo figlio
e sarò per questo fragile atleta della vita
l’olio che rassoda i muscoli dei lottatori.
ridarò la forza e i colori a tuo figlio
e sarò per questo fragile atleta della vita
l’olio che rassoda i muscoli dei lottatori.
Ti scenderò dentro, ambrosia vegetale,
grano prezioso gettato dall’eterno Seminatore,
perchè dal nostro amore nasca la poesia
che spunterà verso Dio come un fiore raro!”
grano prezioso gettato dall’eterno Seminatore,
perchè dal nostro amore nasca la poesia
che spunterà verso Dio come un fiore raro!”
Charles Baudelaire
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